21
 

recensione 21

 
Quanti film sul gioco d’azzardo abbiamo già visto? Eppure Hollywood, e non solo, continua a produrne e probabilmente continuerà a farlo. Perché? Non si è ancora detto tutto sull’argomento? Evidentemente il tavolo verde continua ad affascinare, tanto che l’ultimo venuto, 21, diretto dal trentacinquenne Robert Luketic, è tra i film più visti in USA. 21 racconta la realizzazione di uno dei desideri più ricorrenti dell’uomo comune: sbancare un casinò. Un desiderio che si è fatto realtà per un gruppo di studenti del MIT di Boston, una delle università scientifiche più prestigiose del mondo. Tratto dal libro autobiografico di Ben Mezrich, il film dimostra come sia possibile, anche se rischioso, vincere ai tavoli del blackjack grazie ad un’intelligenza matematica, alla disciplina e potendo contare su una buona  
 
squadra. Ben, il protagonista, è timido e impacciato. Vuole iscriversi a medicina ad Harvard, sta cercando di avere una borsa di studio e non è proprio in grado di trovarsi una ragazza. La sua mente matematica però gli permetterà di essere notato da un professore che lo inizierà alla “conta delle carte”, metodo che permette di vincere a Blackjack. Restio ad accettare, decide che questo sarà il mezzo per  
ottenere il suo fine: avere i soldi per Harvard. Il sistema funziona e i soldi fiottano, ma quello che era solo un mezzo inizia a diventare un fine. Una storia già sentita e risentita, eppure funziona. 21 va infatti a toccare le corde giuste: il giovane impacciato con un sogno, il desiderio di ricchezza e riscatto, la volontà che i meriti siano premiati. Il regista ce la mette tutta per enfatizzare questo aspetto, cercando di accelerare il ritmo, dare vivacità alla messa in scena statica dei tavoli da gioco e giocando con gli stereotipi del genere, usando anche diverse citazioni cinematografiche. Riuscirà alla fine il giovane Ben ad avere quello che vuole? Ma soprattutto: cosa vuole? Ha sicuramente ottenuto quello che voleva la stella nascente Jim Strugess che nel film è perfetto nel ruolo di Ben. L’attore ha avuto subito l’occasione di dimostrare cosa sa fare dopo il successo di "Across the Universe" e sicuramente sentiremo ancora parlare di lui. Più appannato invece Kevin Spacey che, complice la totale antipatia del suo personaggio, non colpisce. Cosa che invece fa Kate Bosworth nei panni di una bionda studente di ingegneria missilistica. Due ore di intrattenimento, dove la matematica non è un'opinione e nonostante la continua sensazione di deja vu, la conta delle carte rende il tavolo caldo. 21 vittoria grande baldoria.



(recensione di Sara Sagrati )


- Scrivi la tua recensione del film "21"!
 
 
  Scheda Recensione Locandina  
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2008. Tutti i diritti (sulla recensione e le recensioni) sono riservati.