VITA DA STREGA
 

vita da strega recensione

 
Ne sentirete tante su questo film. E quasi mai positive. Devo essere franco. Hanno ragione. Ma non sono d’accordo con loro (prima di continuare a leggere questa recensione dovete sapere che all’antidoping per critici cinematografici sono risultato pulito. Quasi). E’ vero, questo remake furbetto e coloratissimo non ha la forza della sopravvalutata serie televisiva che tutti abbiamo amato. Non si irride la piccola borghesia e si è persa quell’ingenuità ironica del modello. Il punto è che avrebbe avuto poco senso. La middle class, quella almeno, non esiste più. Quindi la soluzione sarebbe stata non fare il film. Non sarebbe stata una perdita drammatica. Ma la regista Nora Ephron- Harry ti presento Sally su tutti- e Nicole Kidman morivano dalla voglia di girare un film, questo, insieme. Ci hanno dato abbastanza, in termini di classe, ironia,  
 
bravura e bellezza, per meritarselo. Nora adora scrivere, più di girare. E voleva divertirsi. Nicole ama ridere ed essere presa poco sul serio, anche se non ci riesce quasi mai. Will Ferrell è naturalmente un clown dolce e invasivo. Insomma hanno fatto quello che desideravano e se la sono goduta. Certo, molto probabilmente vedere gli extra del dvd o essere alle cene di fine giornata sul set sarebbero esperienze miglio-  
ri della pellicola in questione, ma il lavoro è comunque sufficiente e gradevole. La splendida Nicole, a dispetto di chi (sicuramente positivo al famoso esame antidoping suddetto) la definisce meno sensuale di un manico di scopa, si dimostra amabile nei remake in cui interpreta casalinghe disperate nate ieri, vedi "Donna Perfetta". Will Ferrell, tra i mattatori del Saturday Night Live, si diverte e diverte in un ruolo di romantico pagliaccio. Irresistibili e magici, è proprio il caso di dirlo, la datata coppia Shirley MacLaine-Michael Caine, comprimari di lusso. Nora Ephron non si impegna più di tanto, ma li mette insieme gradevolmente attraverso uno stratagemma narrativo banale che ha il pregio, però, di non essere irritante. Qui non siamo a casa di Samantha, infatti, ma sul set di una nuova serie attraverso cui un network vuole fare ascolti a buon mercato con un prodotto amato e sicuro, Bewitched appunto. La Kidman è Isabel Bigelow, dal nasino irresistibile e strega stufa di avere tutto con un solo schiocco di dita. Will Ferrell un divo di successo rovinato da un kolossal fallimentare. Non vi sarà difficile intuire da queste indicazioni e dal film stesso, una facile e bonaria presa in giro della società dello spettacolo, fatta con un’autoironia accettabile. I due entreranno, ovviamente, fin troppo in parte in attesa di un happy end scontato e mieloso. Il film tira un po’ troppo la corda, ma rimane migliore di altri del genere.

(di Boris Sollazzo)

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