Dopo le auto di Fast&
Furious,
le moto? Magari. La
spettacolarità
di questo sottoprodotto
da uscita estiva è
vicina allo zero,
nonostante sia pieno
di gare e sorpassi.
Non ci si degna nemmeno
di trovare una scusa
decente
per far partire le
moto, la logica è
quella del porno:
un normale dialogo
tra un ragazzo e una
ragazza, e improvvisamente
lei sgomma, e lui
si mette all'inseguimento.
L'esile trama narra
di un'ammiccante biondino
che esce di prigione,
si trova incastrato
con della roba e ha
un giorno di tempo
per restituirla. Lontani
echi noir, ma se c'è
una vittima della
Hollywood attuale
è proprio la
serie B che una volta
era popolata di film
come questo: per arrivare
a 80' di durata (titoli
compresi) ogni quarto
d'ora c'è una
parentesi musicale
con con starlette
che si strusciano
sulle moto, tipo paginoni
di
di
"Starter".
Il problema
però
è
di fondo.
Un film
di questo
tipo,
tutto
giocato
sulla
verosimiglianza
delle
azioni
e sull'abilità
degli
stuntmen,
perde
molto
dall'esibizione
del
digitale.
Gli
effetti
dovrebbero
semmai
essere
nascosti,
creduti
veri.
Ma quando
fin
dall'inizio
tutto
il film
è
colorato
come
un cartoon
e velocizzato
come
una
playstation,
qualunque
cosa
facciano
i protagonisti
non
ci crediamo
più.
(di
Emiliano
Morreale
- Film
TV)