SUPER SIZE ME
 
 

di Margherita S. di Teulada

 

di Fedro

Finalmente, dopo aver suscitato tanto clamore, esce anche in Italia "Super size me", vincitore al Sundance Film Festival dell'anno scorso. Il documentario-denuncia sta diventando un genere di successo, a partire da "Bowling a Columbine" e "Fahrenheit 9/11" di Michael Moore. Morgan Spurlock diventa regista di se stesso: è lui infatti il protagonista che si offre come cavia per un esperimento dall’esito tanto illuminante quanto pericoloso. Spurlock stabilisce di nutrirsi solo ed esclusivamente da MacDonald per un mese, consumando tre pasti al giorno della misura supersize (600 calorie una porzione di patatine....), in modo da verificarne l'effettivo danno alla salute. MacDonald diventa inevitabilmente la pietra dello scandalo, essendo il fast food più diffuso in ogni parte del mondo, e assurge a emblema di tutta   L' obesita' sembra sia negli States ormai la seconda causa di morte dopo il fumo, ed in rapida crescita. Le ragioni? Uno stile di vita al contempo sedentario - a scuola praticamente si smette di insegnare educazione fisica - e frenetico, associato a cattiva alimentazione; proprio in questo settore svolgono un ruolo importante i "fast food", tra i quali Mc Donald's detiene quasi la meta' del mercato. La politica e' quella del consumo, per cui ad esempio le normali porzioni degli esordi sono diventate ora le piccole. Articolata anche nello sviluppo della dipendenza (le endorfine del formaggio, la caffeina della Coca Cola, gli zuccheri di dolci e bevande) e nella diffusione capillare; secondo i dati forniti, 30.000 locali in 100 paesi, lanciati con una pubblicita' annuale dalle cifre esorbitanti. E arrivando a gestire le mense scolastiche
 
 
 
una serie di realtà nefaste e nefande made in USA: la mania del pasto veloce e supereconomico, l'estrema nocività di un cibo di dubbia provenienza, l'invadenza di una pubblicità onnipresente e martellante... Ma il regista è leale e non si accontenta di bersagliare solo MacDonald: indaga anche nelle mense scolastiche, legate ad accordi con le varie lobby alimentari e piegate alla logica del risparmio, ben lontane dal privilegiare la salute degli studenti. Monitorando continuamente il proprio stato di salute, tra esami del sangue, visite cardiologiche, appuntamenti con dietologi, Spurlock mostra passo per passo il decorso di un rapido declino fisico, che va persino al di là delle aspettative più pessimiste... Il nodo della questione è il confine tra la responsabilità individuale e quella del colosso dei fast food. Nessuno è obbligato ad andare da MacDonald, ma Spurlock intende sottolineare che la gente sa dei danni possibili solo in parte e le occorre quindi una maggiore consapevolezza. Il film è divertente, il protagonista è simpatico e l’ironia impedisce di rendere il racconto troppo pesante, nonostante la ripetitività delle situazioni: dopotutto si tratta di un susseguirsi di interviste e sfilze di percentuali su malattie e patologie varie. Una delle scelte più azzeccate è quella di introdurre, in apertura di ogni capitolo in cui è suddiviso il film, disegni grotteschi e inquietanti, con colori sgargianti da cartoon, ma dalle sembianze pseudo-disneyane stravolte. In particolare è efficace la rivisitazione del clown Ronald MacDonald, immagine simbolo del fast food, che da personaggio rassicurante e amato dai bambini si trasforma in un’icona maligna uscita da un incubo. Si ha la sensazione che il regista sottovaluti un po’ troppo il valore delle scelte del singolo, tuttavia l’esperimento resta un tentativo encomiabile di combattere una realtà che sta assumendo via via proporzioni davvero catastrofiche.   che in tal modo fanno anche a meno dei cuochi. Le autorita' statunitensi non si pongono la questione dei costi sociali dei 400.000 decessi l' anno provocati dal sovrappeso, in termini sanitari come di istruzione, se veniamo tra l' altro a sapere che i pasti biologici per i giovani studenti gravano sulla spesa pubblica quanto quelli trattati dalle imprese della ristorazione. Anzi, proprio su pressione di queste ultime, memori delle cause milionarie ai colossi del tabacco, il congresso lo scorso anno ha votato una legge per impedire denunce civili contro ditte alimentari. Intenzionato a dimostrare che il cibo Mc Donald's e' dannoso, un po' inconsciamente Morgan Spurlock ha deciso di mangiarlo per un mese, 3 volte al giorno, provando l' intero menu' con tanto di tabella, seguito da cardiologo, gastroenterologo, medico generico, dietologa, e limitando al minimo gli spostamenti. Il risultato sara' un aumento di peso di 11 chili, problemi al fegato ed altri disturbi connessi a troppi zuccheri e grassi. Occupatosi di pubblicita', video musicali, show televisivi, Spurlock e' creatore della casa di produzione "the con" e autore del libro "non mangiate questo libro".
Saggio utile e leggero pur se stiracchiato e a volte grossolano, al palcoscenico indipendente del Sundance Film Festival ha ricevuto il premio per la regia, cosicche' la stessa Hollywood se ne e' accorta, candidandolo all' Oscar riservato ai documentari.
 
 
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