SI NIGHTMARE
 

si nightmare recensione

 
Esce in Italia il primo film di fantascienza girato completamente in digitale. Con 'Si Nightmare', scritto e diretto da Jonathan Fior, anche il nostro paese cerca di inserirsi in quello che viene comunemente considerato come il naturale sviluppo futuro del cinema. Costi inferiori e maggiore praticità. Ma ce n’è davvero bisogno? E soprattutto, può questo continuo arricchimento tecnologico sopperire alla totale assenza di idee nuove sul piano prettamente cinematografico? L’opera di Fior, da questo punto di vista è emblematica: ambientazione da catastrofe apocalittica in stile manga giapponese come se ne sono visti mille, dialoghi senza alcun senso né il benché minimo spessore e una sceneggiatura insulsa, con un finale che sembra una tranciatura netta per accorciare il film. Viene da pensare che sia stato prodotto solo per poter vanta-  
 
re il primo film italiano di fantascienza interamente girato in digitale. Invece di puntare sulla qualità, qualsiasi forma o genere essa abbia, si sceglie di puntare sul sottotitolo ad effetto, anche quando il risultato è penoso. La storia tra gli umani e gli uomini di silicio non sta in piedi e il regista non fa il minimo sforzo a chiarirne i passaggi, vittima anche di un doppiaggio da far cascare le braccia. La tanto vantata atmosfera asettica e rarefatta, creata con l’aiuto del digitale, si rivela fastidiosa e priva di pathos. Un film che non comunica assolutamente nulla, che non serve a nulla, che non soddisferà nessuno, quasi un furto dover pagare per vederlo. Con buona pace degli innovatori a tutti i costi.

(di Antonio Nasso)

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