LE RAGAZZE DEI QUARTIERI ALTI
 
 

- Recensione -

 
La giovane Molly (Murphy) vive in una sorta di mondo fatato: figlia di una stella del rock morta, orfana anche di madre, si muove senza preoccupazioni economiche, con un maialino per casa, seguendo le proprie follie da una festa all'altra. Quando il commercialista scappa con la cassa, il mondo le crolla addosso e per vivere deve badare a una odiosa bimba (Fanning), figlia di una agente discografica. Ovviamente tra la ragazza post- hippy e la bimba, sensibile ipocondriaca con un padre agonizzante, scatterà l'amicizia. Nel frattempo, avrà corso anche la storia d'amore di Molly con un lagnoso cantante che adora la musica di suo padre. Se il personaggio di partenza è vagamente screwball (le Hepburn miliardarie con leopardi al guinzaglio), con qualche strizzatina d'occhio alle vicende del rock e ad atmosfere tipo Sex and the City, si  
 
tratta però di un tentativo abortito. Anche a causa degli interpreti, dalla smorfiosa Brittany Murphy all'insopportabile Dakota Fanning, che era già la bimba di Mi chiamo Sam. La scena in cui balla in tutù è da museo degli orrori. ( di Emiliano Morreale - Film TV)  
 
 
   
 

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