“Quando sei
bambina ci sono delle
persone che ti colpiscono
particolarmente e
ti restano impresse
nella memoria. Garry
è una di queste
persone. Mi ricordo
di quando mi sedevo
sulle sue gambe mentre
i miei genitori giravano
un film con lui e
Garry mi dava il permesso
di gridare “Azione!”
Ero emozionata all’idea
di essere diretta
da Garry sedici anni
dopo quell’esperienza
da bambina.”
(K.Hudson). Helen
è una ragazza
brillante e piena
di risorse, lavora
a Manhattan per una
agenzia di fotomodelle,
dove è prossima
al traguardo: divenire
finalmente agente.
Le sue giornate sono
piene di appuntamenti:
di giorno per le sfilate
di moda, la sera frequenta
i locali più
“in” di
NYC. Dan è
un bel ragazzone che
di mestiere fa il
pastore anglicano
ed è preside
di una nuova grande
scuola a
New
York.
Helen
è
la più
piccola
di due
sorelle,
entrambe
mamme
sposate,
le cui
famiglie
vivono
fuori
città.
Una
telefonata
stravolgerà
completamente
la sua
vita,
poiché
accetterà
l’incarico
di crescere
tre
suoi
nipoti,
una
adolescente
di 15
anni,
un ragazzino
di 10
e una
bimba
di 5.
Tra
mille
problemi
di carattere
logistico
ed economico,
sua
sorella
maggiore
Jenny,
la mamma
perfetta
che
in particolare
ha
cresciuto
Helen, non
lesinerà
critiche e
consigli sul
suo inappropriato
iniziale comportamento
che mal si
intona con
la condotta
che un educatore
responsabile
dovrebbe seguire.
Ma Helen imparerà
alla sua maniera
ad adattarsi
alla sua nuova
situazione
e col suo
peculiare
carattere
escogiterà
il modo giusto
per sistemare
tutti i suoi
interessi
e gli affetti
della sua
vita. Garry
Marshall,
il regista
di Pretty
Woman e Pretty
Princess per
la Disney,
di cui è
pronto il
seguito, “veterano”
autore di
Happy Days
e di tante
altre commedie
per la televisione
e il cinema
confeziona
ancora una
volta una
favoletta
scoppiettante,
un’agrodolce
commedia in
grado di colpire
appieno, tra
schiettezza
e finzione
hollywoodiana,
il cuore (gli
affetti) e
il buon senso
(l’affezione)
dello spettatore.
La protagonista
Kate Hudson
è quella
piccola rivelazione
già
notata nei
precedenti
“Saranno
Famosi”
e “Come
farsi lasciare
in 10 giorni”;
la ragazza
(ha appena
24 anni!)
riesce d’istinto
(e con palese
divertimento
personale)
a indovinare
e realizzare
le intenzioni
di Marshall,
al lavoro
su una sceneggiatura
d’ufficio,
piana ed eccellente,
a lui congeniale
per temperamento
e mestiere
d’autore.
Tutte le situazioni,
atmosfera
e senso del
racconto sono
guidati costantemente
e con agilità
sul filo del
sorriso e
della commozione.
Anche gli
eventi più
drammatici,
tragici se
riferiti a
una vita reale,
si realizzano
come scarti
narrativi
‘tagliati’
con misura
e discrezione,
evitando l’affettazione
a favore esclusivamente
dell’intrattenimento.
L’effetto
è realizzato
coralmente
da tutti gli
attori, poggiando
sulla efficace
e puntuale
presenza dei
tre bambini.
E’ in
questo e nella
funzione di
zia-sorella
maggiore e
di neo-mamma
che la Hudson
padroneggia
il suo personaggio
in equilibrata
osmosi col
piano dell’opera,
in crescendo.
Suoi comprimari
e spassosi
rivali nell’incombente
e mai scomodo
ruolo di educatori
sono la versatile
e formidabile
Joan Cusack,
John Corbett,
e Dame Helen.