NATHALIE
 
 

- Recensione -

 
Dicono tanto degli italiani e del loro cinema introverso e ignaro dei problemi del mondo ma Nathalie, della pur brava Anne Fontaine, dimostra come i sovrani dell'ombelicale" restano i francesi. Non un brutto film, intendiamoci. Ma della (solita) storia di una coppia altoo-borghese in crisi che viene salvata dall'irruzione di un elemento "terzo" (la prostituta Béart ingaggiata dalla moglie Ardant per saggiare la facilità con cui il marito Depardieu la tradisce), oggi, a chi interessa? Si dirà che il pubblico metropolitano francese ama riconoscersi in questo cinema che scuote il suo ménage quotidiano senza scandalizzare troppo. E siccome una "domanda" c'è, ecco l'offerta. Girata bene, interpretata meglio, dialogata con cura, ricca di puntigliose osservazioni sull'essere donna oggi", emancipata e sicura di sè,  
 
di fronte a temi come il tradimento e il desiderio. Tutto con misura e pudore, anche perché la prostituta Emmanuelle, pur bellissima, si concede poco. Insomma, niente da dire sulla confezione e la ricchezza di argomenti, se non "chi se ne frega". (di Mauro Gervasini - Film TV)  
 
 
   
 

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2004. Tutti i diritti sono riservati.