NATA PER VINCERE
 

nata per vincere recensione

 
Dotata di una voce melodiosa e continuamente alle prese con il dispotico padre Simon, Terri Fletcher è una ragazzina di provincia che desidererebbe più di ogni altra cosa frequentare il Bristol Hillman Conservatory di Los Angeles, corso di musica più famoso del Paese che si tiene in estate. Suo fratello Paul, tragicamente scomparso, aveva inviato ai responsabili del corso, prima di morire, un video contenente un provino di Terri. La ragazza viene quindi scelta, ma suo padre, come di consueto, è contrario a lasciarla partire per Los Angeles, allora la madre Frances e la zia Nina decidono di prendere in mano la situazione e si accordano segretamente per poterle permettere di non lasciarsi sfuggire l’occasione della sua vita, in città, dove stringerà nuove amicizie e verrà letteralmente rapita dalle interes-  
 
santi lezioni lezioni del Signor Torwald. Dopo 'Diventeranno famosi', la Eagle Pictures lancia nelle sale cinematografiche italiane 'Raise your voice' (questo è il titolo originale del film), interpretato dalla Hilary Duff della nota serie televisiva Lizzie McGuire, nuova commedia, introdotta dal logo della prestigiosa New Line Cinema, incentrata su un gruppo di talentuosi giovani in cerca di successo in ambito musicale,  
ma che, a causa dell’accentuata componente femminile, è più vicina a pellicole come 'Save the last dance' e 'Le ragazze del Coyote Ugly' che a 'Saranno famosi'. Tra insicurezze, passione artistica ed amori che nascono, completano il cast del film la brava Rebecca De Mornay (Mai con uno sconosciuto), il corpulento David Keith (Daredevil), Oliver James (Una ragazza e il suo sogno), Rita Wilson (Se scappi ti sposo), Jason Ritter (Freddy vs Jason) e John Corbett (Il mio grosso grasso matrimonio greco), ma dietro la macchina da presa, purtroppo, troviamo quello Sean McNamara attivo per lo più nell’ambito del piccolo schermo e responsabile, tra gli altri, dell’inutile 'Wild grizzly' (1999) interpretato da Daniel Baldwin. Ed effettivamente 'Nata per vincere' sembrerebbe essere più adatto al pubblico televisivo delle famiglie, magari trasmesso nei caldi pomeriggi estivi, in quanto infarcito di tutti gli elementi e situazioni a cui pellicole dello stesso genere ci hanno abituati, dai lutti all’amicizia tra persone di razze differenti, alle rivalità tra allieve, ai personaggi che asseriscono di trovare la forza nella musica. Non che ci sia niente di male nel proporre l’ennesimo frullato di buoni sentimenti a giovani e giovanissimi spettatori che hanno il pieno diritto di sognare dinanzi all’avvolgente luminosità del grande schermo, ma McNamara assembla il tutto in maniera talmente piatta e scontata che il risultato finale assume i connotati di oltre 100 noiosi, interminabili minuti dai risvolti altamente prevedibili e commentati, per di più, da una facilmente dimenticabile colonna sonora pop orecchiabile da “fighetti” del sabato pomeriggio.

(di Francesco Lomuscio)

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