|
|
|
|
recensione manuale
d'amore
|
|
Il cinema italiano
è calamitato
(non è una
scoperta), nei titoli
e non solo, dalla
parola "amore".
Ci saranno ragioni
sociologiche o sottili
indagini di marketing?
La risposta non è
di grande aiuto. Giovanni
Veronesi che ha molte
delle qualità
di un cineasta da
buon cinema medio
mette in fila coppie
che si accoppiano,
che stanno scoppiando
e che sono scoppiate
per tratteggiare alcuni
dei vari gradi di
alterazione (e di
separazione) della
vita amorosa. Corteggiamenti,
tradimenti, fughe
avanti e indietro,
implosioni domestiche
hanno le facce di
Silvio Muccino, Jasmine
Trinca, Verdone, Caprioli,
Buy, Rubini, Littizzetto,
Abbrescia. Un simpatico
carosello da casting
all'italiana. La forma
scelta è guella
degli episodi con
il passaggio di testimone
tra i vari personaggi
(un'antica tradizione
del cinema soprattutto
popolare in sintonia |
|
|
|
con
il capestro
dei tempi
del Tv Show).
L'organizzazione
narrativa
spinge a fare
classifiche
tra i vari
capitoli.
Il più
riuscito e
divertente
è quello
interpretato
da Carlo Verdone,
tenero è
quello con
Muccino e
Trinca, i
più
noiosi e,
talvolta,
raggelanti,
quelli con
Rubini-Buy
(il più
malinconico)
e Littizzetto-Abbrescia.
Chissà
perché
il cinema
è la
controindicazione
principale
per il talento
comico della
Littizzetto?
(di Enrico
Magrelli -
Film TV) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2004.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|