MA MERE
 
 
   
Ma mère il film scandalo rifiutato da Cannes e passato a Taormina è una sonora bufala. Adattando un romanzo incompiuto di Bataille, l'esordiente Christophe Honoré ha assunto uno stile pensoso, da cinema internazionale d'essai, riscattando con uno stile compito e"dogmeggiante" i temi pruriginosi in una ansia di nobilitazione un po' ridicola. Pierre (Garrell) arriva in un'isola spagnola dopo la morte dei nonni a cui era stato affidato. Lì, dopo la notizia che anche il padre è morto, comincia un rapporto vagamente incestuoso con la madre (Huppert), che lo fa istruire al sesso da sue amiche disinibite. Sta per nascere una storia d'amore con una di esse, la bella Hansi, (Emma de Caunes), ma il vero rapporto centrate, è quello con la madre, troverà coronamento al funerale di lei, durante il quale Pierre si masturba
 
  (non per la prima volta dall'inizio del film). Al cinema, l'ispirazione batailliana è nove volte su dieci garanzia sicura di kitsch. Ed è senza dubbio anche il caso di questa innocua e fiacca divagazione, girata con assoluta incertezza, sbandando tra i dialoghi e le situazioni paradossali di Bataille e inspiegabili momenti di piatto realismo. Vari i condimenti furbetti (ma neanche tanto, poi): in colonna sonora irrompe l"Adagio" di Barber, i personaggi fischiettano Bernard Herrmann e leggono Don DeLillo.
 
 
   
Emiliano Morreale (Film TV)
 
 
   
 
     
     

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