MADAGASCAR
 

madagascar recensione

 
Tra le sbarre di uno zoo di New York vivono quattro amici per la pelle: il leone Alex, la zebra Marty, l’ippopotamo Gloria e la giraffa Melman. I quattro si trovano qui nel completo agio, tra zone di relax e pasti fatti di bistecche e tutto ciò che un animale desideri mettere sotto i denti, finché un giorno, con l’aiuto dei pinguini, presi ad attuare una fuga dalle sbarre dello zoo, non decidono di uscire dalle gabbie, spinti soprattutto da Marty, per poter così andare in giro per la città. Finiscono quindi per essere narcotizzati dalla polizia e caricati su un’imbarcazione diretta in Africa, ma, a causa di un inaspettato dirottamento da parte dei pinguini, si ritrovano su un’isola deserta che si rivela poi essere il Madagascar, dove un popolo locale formato da strani esseri simili a scoiattoli, capitanato dal re Julien, li ospita con la convinzione che possano tener lontano  
 
le pericolose bestie feroci e carnivore. Ma lo stesso Alex, progressivamente, si sentirà richiamare dalla sua natura selvaggia che lo vuole sanguinario, ghiotto di carne e mangiatore di zebre come il suo amico Marty. E resistere alla tentazione sarà un’impresa ardua, anche di fronte ad un’amicizia come la loro. Dopo aver trionfato al botteghino americano, grazie probabilmente anche alle voci di Ben Stiller  
(Alex), Chris Rock (Marty), David Schwimmer (Melman) e Jada Pinket-Smith (Gloria), che nella versione italiana sono state sostituite con quelle di Fabio De Luigi, Ale e Franz e Michelle Hunziker, il nuovo prodotto della Dreamworks Animation approda sugli schermi dello stivale più famoso del globo, e, come gran parte della vecchia e nuova guardia dei film Disney, ha per protagonisti quattro simpatici animali di specie diverse capaci di riempire lo schermo con la loro verve comica. Come è ormai da tempo chiaro, il cinema d’animazione non fa più parte esclusivamente dell’universo infantile, ma è perfettamente in grado, grazie soprattutto agli argomenti affrontati, di suscitare anche l’interesse degli adulti, i quali, tra l’altro, non possono fare a meno di essere rapiti dalle colorate ed elaborate immagini di prodotti che, come questo Madagascar, risultano di notevole fattura, ed in cui non mancano divertenti citazioni cinematografiche, le quali vanno da American beauty a La febbre del sabato sera. Il risultato finale è molto gradevole e decisamente più riuscito rispetto ai precedenti, recenti lavori partoriti dalla casa di produzione di Katzenberg, Spielberg e Geffen, "Shark tale" ed il sopravvalutato (almeno dalla critica) "Shrek 2", in quanto mai, almeno negli ultimi anni, un delicato tema come quello delle differenze di razza è stato trattato dal mondo delle immagini disegnate in movimento in maniera così leggera ed intelligente. Noi, da parte nostra, ne attendiamo con ansia un sequel, che probabilmente verrà realizzato, ma nel frattempo, per capire meglio le intenzioni del lungometraggio, ascoltiamo questa dichiarazione di uno dei due registi, Tom McGrath: “Il tema principale del film è l'amicizia, però tutti sappiamo benissimo che nella realtà il leone e la giraffa non potranno mai essere amici. Quello che volevamo era mettere l'accento sulla forza trascinante dell'amicizia, ed il film cerca di dirci che non è importante dove sei, ma con chi sei”.


(di Mirko Lomuscio)

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