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Nel
genere peggio messo del
cinema americano (la commedia),
si rischiano ormai di bruciare
anche i migliori attori.
Julianne Moore
è forse la più
brava attrice del cinema
americano di oggi, versatile,
coraggiosa, musa di indipendenti
come Todd Haynes e capace
di salvare la faccia aqnche
in operazioni come Hannibal.
Ma qui il regista Howitt
(che pure è quello
di Sliding Doors) sbaglia
tutti i tempi e non riesce
neanche nella godibile operazione
rétro di Down with
Love. La storia è
quasi un remake del classico
La costola di Adamo
con Tracy
e la Hepburn:
lui e lei famosissimi avvocati
divorzisti con un approccio
ben diverso alla professione.
Per il resto, lo script
segue pedantemente le regole
della "commedia del
rimatrimonio": la protagonista
è una donna matura,
i personaggi non vanno verso
il matrimo- |
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nio,
anzi l'argomento del contendere
è un divorzio miliardario.
Alla fine la storia troverà
soluzione in un luogo lontano
dalla civiltà (qui
un castello in Irlanda).
Purtroppo manca l'inventiva,
la storia viene stiracchiata
e, a corto di gag, ci si
rifugia in qualche doppio
senso volgarotto. Si ridacchia
solo con la coppia di divorziandi
(lui rockstar e lei stilista),
e alla fine Brosnan che
ironizza sulla sua aria
da supermanzo risulta il
più simpatico.
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Mauro
Gervasini (Film
TV) |
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