LAVORARE CON LENTEZZA
 
 

- Recensione -

 
Guido Chiesa si è formato anche negli U.S.A., finendo, per i casi della vita, a collaborare con autori come Jarmush, Cimino, Roeg; ed è uno di quelli che quando intraprende un progetto, ci si dedica a fondo. Così è avvenuto riguardo la Resistenza (diversi documentari oltre al film "il partigiano Johnny"), ed altrettanto per quest'ultima opera, preceduta nel 2002 dal documentario "Alice è in paradiso". Radio Alice è stata la prima emittente libera in italia, vissuta a Bologna tra la fine del '75 e la primavera del '77 quando, con l'arresto della redazione e la devastazione delle apparecchiature, venne chiusa militarmente in un'irruzione in diretta la cui registrazione è diventata memoria collettiva. "Lavorare con lentezza" è il titolo della canzone (del cantautore Enzo Del Re) che apriva quotidianamente le trasmis-  
 
sioni. Guido Chiesa non aveva intenzione di realizzare qualcosa che incontrasse i favori dei protagonisti di quegli anni, ma suscitare curiosità e adrenalina in chi magari è nato proprio allora. Secondo le sue parole, "è un film per tutte e per tutti. Quelli che non vogliono il Potere, ma solo potere". Onde evitare un'immagine stereotipata degli "anni di piombo", ecco come riconoscibile co-sceneggiatore "wu Ming" (in ci-  
nese mandarino "senza nome"), gruppo di scrittori bolognesi già autore dei romanzi "Q", "54", Giap!". Proveniente dall' esperienza "Luther Blissett", nata negli anni '90 come pseudonimo di una comunità aperta e basata sul rifiuto del copyright, Wu Ming ha dato la sua tipica impronta - decisiva - alla pellicola. Quindi un raffinato approccio ellittico, grazie ad una lettura dei giornali d' epoca attenta ad indagini di costume ed episodi secondari di cronaca nera, e l'intelligente accento sulla reciproca scoperta tra 2 universi poco battuti dalla storiografia: da un lato la creatività di una radio differente dalle altre sorelle, più politiche, del periodo (per cui forte ironia e sovversione linguistica, intreccio di vita pubblica e privata, telefonate in diretta senza filtro); dall'altro il violento odio di classe di giovani delle periferie metropolitane privi ancora di coscienza politica, che può avere come sbocco l'omicidio di un usuraio od un tunnel sotteraneo per svaligiare una banca.

(di Fedro)
 
 
   
 

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