Ma davvero l'Argentina non produce qualcosa di meglio del tremendo Valentin di Agresti e di questo Kamchatka? Anche qui, come nell'altro film, c'è di mezzo un bambino, solo che la scelta del punto di vista infantile qui è il mezzo per evitare di fare i conti fino in fondo col tema scelto: il grande fantasma della dittatura dei colonnelli. Il film narra l'idillio campestre di una famiglia di dissidenti che si rifugiano in una villa abbandonata nel giorno del golpe. Siccome il protagonista è un bambino, si evita di raccontare davvero la tragedia e la vergogna dei desaparecidos. In compenso abondano tutti i cliché del genere la storia attraverso gli occhi del bambino: i genitori angosciati visti da dietro lo stipite di una porta, una figura mitica come simbolo della fantasia e della speranza (qui è il mago Houdinì), la voce
 
  off col senno di poi. Gli attori, inchiodati a personaggi inesistenti, non possono nulla. Il titolo (che è il nome di una regione russa) ha proprio l'origine che immaginano tutti i conoscitori del "Risiko", col quale giocano padre e figlio nel film. Ma indica anche, come dice senza pudore la voce off nell'ultima battuta, «un posto
dove resistere».
 
 
   
Emiliano Morreale (Film TV)
 
 
   
 
     
     

Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2004. Tutti i diritti sono riservati.