GLI INCREDIBILI
 

- Recensione -

 
A tutti sarà capitato, sin da bambini, di chiedersi che vita faccia un supereroe una volta in pensione, dopo aver appeso il mantello al chiodo e aver messo su famiglia, e magari con qualche chilo di troppo. Ce li siamo immaginati, alle prese con problemi "normali", un pò tristi e malinconici, a ricordare i bei tempi che furono, sfogliando gli album fotografici e lucidando le targhe di riconoscimento. Da questo prende le mosse il nuovo film natalizio di animazione della Disney - Pixar (Gli Incredibili), scritto e diretto da Brad Bird, già collaboratore di cartoni animati di culto come i Simpson e King Of The Hill, che ci fa entrare in casa della famiglia di Bob ed Helen Parr (doppiata da Laura Morante), rispettivamente Mr. Incredibile ed Elastigirl, e relativa prole. A causa di una serie di "inconvenienti" alquanto catastrofici, il governo ameri-  
 
cano vieta ai supereroi di usare i loro poteri per aiutare il prossimo, chiudendo così un'era di magnifica collaborazione per la salvaguardia delle città; questa decisione non può che atterrire gli eroi in calzamaglia, soprattutto non può non fare cadere in depressione il migliore di loro: Mr. Incredibile, novello sposo, si trova catapultato dalle onorificenze pubbliche ad un lavoro in una agenzia di assicurazioni, triste e grigio come solo  
i burocrati sanno essere. Intanto la famiglia cresce e ai due figli Flash e Violetta (entrambi dotati di super poteri, che ne impediscono un'adolescenza da ragazzi normali) si aggiunge l'ultimo nato, Jack Jack, tutto avvolto nel suo pannolone ed erroneamente considerato un bambino normale. Ma Bob non riesce a sorridere se non quando con il suo amico Bernie, ex super eroe anche lui, un misto tra Marvin Gaye e Ben Harper, si sintonizza sulle frequenze della radio della polizia e, previo incappucciamento, aiuta a combattere il crimine (peraltro, senza riuscire ad evitare gli "inconventienti" di cui sopra, come ad esempio la distruzione totale di un palazzo in fiamme). Non può, ovviamente, andare avanti così; la sua frustrazione è tale che viene licenziato dal suo capo per averlo scagliato contro un muro (anzi: una seria di muri). La possibilità di riscatto, come uomo e come super eroe, si materializza in una proposta di collaborazione da parte di una misteriosa e seducente fanciulla che si dice collaboratrice del governo e che ha bisogno di lui per ricondurre alla ragione un robot fuori controllo. Missione compiuta senza troppi sforzi. E cosi Bob, tornato ad essere Mr. Incredibile, ritrova la voglia di vivere: si rimette in forma, riaccende il desiderio con la sua consorte, compra una macchina nuova e soprattutto va in visita dalla sua amica Edna, la stilista più stilosa che cè (doppiata in italiano da una impareggiabile Amanda Lear) per farsi fare una tuta nuova. Sembra tutto come ai vecchi tempi, se solo l'Incredibile non facesse le cose all'insaputa di Helen, che di voglia di ritornare ad essere Elastigirl non ne ha nemmeno un pò. Ma il nuovo lavoro si rivela una trappola escogitata da Syndrome, un tempo giovane ammiratore respinto di Bob, per uccidere i supereroi e poi salvare lui stesso il mondo dal suo letale robot ed essere osannato a vita. Bob ne uscirà, inevitabilmente, solo con l'aiuto di tutta la famiglia. E vissero felici, super e contenti, per la gioia del ragazzino sul triciclo. La Pixar ripropone anche quest'anno l'ormai consueto appuntamento natalizio, dopo L'era Glaciale e il piu recente Alla Ricerca di Nemo, con film d'animazione in computer grafica che nascono per i più piccoli ma appassionano anche gli adulti, caratterizzati da buoni sentimenti e da un grande humour sia espressivo che vocale. Questo Gli Incredibili, in particolare, riesce ad affrontare temi molto difficili in modo sempre delicato: l'essere speciali nel nostro piccolo e lottare con la realtà di tutti i giorni, contrapposta all'isola fantastica in cui tutti gli stereotipi dei supereroi vengono riesumati; la fiducia in se stessi, magistralmente esemplificata nella figura di Violetta che l'avventura rende padrona dei suoi poteri, ovvero del suo corpo, e può smettere di essere timida e impacciata e diventare, se non ancora una donna, sicuramente una ragazza che ha risolto i problemi tipici dell'adolescenza e ha preso coscenza di sè. Il film non riesce comunque a raggiungere i picchi che caratterizzavano i precedenti lavori (l'idea di partenza del supereroe in pensione con bebè al seguito è molto interessante ma si perde via via nel film, sommersa dalla classica avventura contro il cattivo di turno, nel migliore dei casi restando sullo sfondo) e i personaggi più interessanti vengono relegati ad un ruolo di secondo piano. Edna, ad esempio, risulta uno dei più riusciti, con la sua parlantina e le sue manie, tutte concentrate in un metro e venti centimetri di donna con immancabile sigarillo; oppure il direttore dell'assicurazione di Bob, anch'egli un vero e proprio nano, che risulta buffo proprio a causa del suo carattere acido e autoritario. Il risultato è un film che non resterà nella storia del genere ma che può regalare emozioni e due ore di spensieratezza delicata anche se a volte un pò banale. (di Antonio Nasso)
 
 
   
 

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