i burocrati
sanno essere.
Intanto la
famiglia cresce
e ai due figli
Flash e Violetta
(entrambi
dotati di
super poteri,
che ne impediscono
un'adolescenza
da ragazzi
normali) si
aggiunge l'ultimo
nato, Jack
Jack, tutto
avvolto nel
suo pannolone
ed erroneamente
considerato
un bambino
normale. Ma
Bob non riesce
a sorridere
se non quando
con il suo
amico Bernie,
ex super eroe
anche lui,
un misto tra
Marvin Gaye
e Ben Harper,
si sintonizza
sulle frequenze
della radio
della polizia
e, previo
incappucciamento,
aiuta a combattere
il crimine
(peraltro,
senza riuscire
ad evitare
gli "inconventienti"
di cui sopra,
come ad esempio
la distruzione
totale di
un palazzo
in fiamme).
Non può,
ovviamente,
andare avanti
così;
la sua frustrazione
è tale
che viene
licenziato
dal suo capo
per averlo
scagliato
contro un
muro (anzi:
una seria
di muri).
La possibilità
di riscatto,
come uomo
e come super
eroe, si materializza
in una proposta
di collaborazione
da parte di
una misteriosa
e seducente
fanciulla
che si dice
collaboratrice
del governo
e che ha bisogno
di lui per
ricondurre
alla ragione
un robot fuori
controllo.
Missione compiuta
senza troppi
sforzi. E
cosi Bob,
tornato ad
essere Mr.
Incredibile,
ritrova la
voglia di
vivere: si
rimette in
forma, riaccende
il desiderio
con la sua
consorte,
compra una
macchina nuova
e soprattutto
va in visita
dalla sua
amica Edna,
la stilista
più
stilosa che
cè
(doppiata
in italiano
da una impareggiabile
Amanda Lear)
per farsi
fare una tuta
nuova. Sembra
tutto come
ai vecchi
tempi, se
solo l'Incredibile
non facesse
le cose all'insaputa
di Helen,
che di voglia
di ritornare
ad essere
Elastigirl
non ne ha
nemmeno un
pò.
Ma il nuovo
lavoro si
rivela una
trappola escogitata
da Syndrome,
un tempo giovane
ammiratore
respinto di
Bob, per uccidere
i supereroi
e poi salvare
lui stesso
il mondo dal
suo letale
robot ed essere
osannato a
vita. Bob
ne uscirà,
inevitabilmente,
solo con l'aiuto
di tutta la
famiglia.
E vissero
felici, super
e contenti,
per la gioia
del ragazzino
sul triciclo.
La Pixar ripropone
anche quest'anno
l'ormai consueto
appuntamento
natalizio,
dopo L'era
Glaciale e
il piu recente
Alla Ricerca
di Nemo, con
film d'animazione
in computer
grafica che
nascono per
i più
piccoli ma
appassionano
anche gli
adulti, caratterizzati
da buoni sentimenti
e da un grande
humour sia
espressivo
che vocale.
Questo Gli
Incredibili,
in particolare,
riesce ad
affrontare
temi molto
difficili
in modo sempre
delicato:
l'essere speciali
nel nostro
piccolo e
lottare con
la realtà
di tutti i
giorni, contrapposta
all'isola
fantastica
in cui tutti
gli stereotipi
dei supereroi
vengono riesumati;
la fiducia
in se stessi,
magistralmente
esemplificata
nella figura
di Violetta
che l'avventura
rende padrona
dei suoi poteri,
ovvero del
suo corpo,
e può
smettere di
essere timida
e impacciata
e diventare,
se non ancora
una donna,
sicuramente
una ragazza
che ha risolto
i problemi
tipici dell'adolescenza
e ha preso
coscenza di
sè.
Il film non
riesce comunque
a raggiungere
i picchi che
caratterizzavano
i precedenti
lavori (l'idea
di partenza
del supereroe
in pensione
con bebè
al seguito
è molto
interessante
ma si perde
via via nel
film, sommersa
dalla classica
avventura
contro il
cattivo di
turno, nel
migliore dei
casi restando
sullo sfondo)
e i personaggi
più
interessanti
vengono relegati
ad un ruolo
di secondo
piano. Edna,
ad esempio,
risulta uno
dei più
riusciti,
con la sua
parlantina
e le sue manie,
tutte concentrate
in un metro
e venti centimetri
di donna con
immancabile
sigarillo;
oppure il
direttore
dell'assicurazione
di Bob, anch'egli
un vero e
proprio nano,
che risulta
buffo proprio
a causa del
suo carattere
acido e autoritario.
Il risultato
è un
film che non
resterà
nella storia
del genere
ma che può
regalare emozioni
e due ore
di spensieratezza
delicata anche
se a volte
un pò
banale. (di
Antonio
Nasso) |