80 minuti si suspense
automobilistica. Rennie,
un Jim Caviezel
con la stessa aria
afflitta di quasi
tutte le sue interpretazioni
(quell'espressione
contrita è
connaturata all'attore
e non è un'indicazione
di regia della "passione"
gibsoniana) insegue
da anni il pirata
della strada che ha
ucciso la moglie di
rosso vestita. Rimesse
dismesse, stazioni
di servizio arruginite,
capanni isolati, recinti
spettrali in cui finiscono
accatastate le vecchie
automobili, strade
deserte. La caccia
con motori truccati
e veicoli manipolati
è un duello
di spinterogeni, carburatori,
cilindri, una serie
di accelerazioni e
frenate a due, in
cui sono coinvolti
un poliziotto e una
donna, Molly (Rhona
Mitra), trasformata
dal killer a quattro
ruote nella vittima
predestinata, nell'esca
dell'ultimo sprint.
Il regista Robert
Harmon (The
Hitcher) sa inquadrare
strade,
scorciatoie
e veicoli
in moto.
Per
cui
il film
ingrana
la prima
e aumenta
il numero
dei
giri
del
motore
narrativo
con
una
certa
facilità,
per
poi
imballarsi
nella
descrizione
delle
psicologie
dei
personaggi
e nello
svelamento
dell'identità
dell'assassino;
un ammasso
di protesi,
un essere
meccanicamente
modificato
che
fa sbandare
il road
thriller
e lo
fa ribaltare.
Manca
il crash.
(di
Enrico
Magrelli
- Film
TV)