|
|
|
|
|
|
C’è tutto
il consenso di Gy
Waldron in Hazzard,
film tratto dall’omonima
serie televisiva portata
sugli schermi tra
il ’79 e l’85
e diretto da Jay Chandrasekhar,
regista semisconosciuto
al grande pubblico.
Tuttavia manca qualcosa
per poter definire
questa pellicola tanto
una fedele riproduzione
quanto un adattamento
ottimamente rivisitato.
Il risultato partorito
è un ibrido
la cui struttura portante
rischia di essere
minata alla base.
Tralasciando la regia,
non certo colma di
soluzioni innovative
(neppure giustamente
auspicate), focalizziamo
la nostra attenzione
sulla riproposizione
di un già collaudato
sostrato scenico.
Da una parte abbiamo
i cugini Duke, portati
sugli schermi da Sean
William Scott e Johnny
Knoxville. Sostanzialmente
rispettati la maggior
parte dei clichè
appartenenti ai personaggi
del telefilm, va segnalato
co- |
|
|
|
me
da una parte
l’interpretazione
di Luke (Knoxville)
è discretamente
plasmata sull’originale
mentre dall’altra
Scott ci regala
un Bo Duke
più
stolto ed
incostante,
figlio più
della sua
recitazione
“American
Pie style”
che della
sagoma originaria
del biondo
cugino. Sull’altra
sponda troviamo
tra gi attori
non protagonisti
una Daisy
Duke molto
più
sexy e all’avanguardia
(Jessica Simpson)
e uno zio
Jesse (Willie
Nelson) insolitamente
volgare e
a tratti molto
più
spassoso che
tenero rispetto
a come lo
conoscevamo.
Tra i cattivi
di turno in
prima fila
il corrotto
sceriffo Roscoe
(M.C. Ganey)
e soprattutto
Boss Hogg
la cui versione
“made
in 2005”,
interpretata
da Burt Reynolds,
così
differente
dal paffuto
omaccione
che ricordavamo,
rusulta il |
vero
fiore all’occhiello
di un cast
ambiguo e
non certo
impeccabile.
La trama dal
canto suo,
come in tutte
le riduzioni
cinematografiche
da piccolo
schermo, cerca
un compromesso
accettabile
tra le differenti
peculiarità
dei tipi,
il rilievo
e l’importanza
degli stessi
e una trama
in linea con
le dozzinali
storie alle
quali abbiamo
assistito.
Nella fattispecie
i baldi cugini,
in una vera
propria corsa
contro il
tempo, dovranno
salvare la
contea di
Hazzard dalle
mire espansionistiche
del perfido
Boss Hogg.
Facilmente
ipotizzabile
tanto il dispiegamento
delle parti
in causa quanto
l’esito.
In questo
coacervo di
motori, belle
donne, corruzione
e lealtà,
rampante come
ai tempi andati
spicca il
generale Lee,
non certo
attempato
nonostante
la vetusta
età.
Troppo poco?
Forse; ma
per un lunedì
sera senza
troppe pretese
può
certamente
bastare.
(di Marco
Visigalli)
|
-
Scrivi la tua
recensione! |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Copyright © Cinema4stelle.it 2003-2005.
Tutti i diritti sono riservati.
|
|
|