ra
(Cecile de
France). Coraci
dirige situazioni
comiche riuscite
molto piu’
per l’indovinata
accoppiata
Coogan-Chan
che per il
loro potenziale
comico. Lo
humour inglese
di Coogan,
perfetto nel
ruolo del
genio imbranato
(e’
un mistero
il perche’
Holliwood
lo trascuri)
ben si abbina
al dinamismo
non piu’
esplosivo,
ma sempre
stilisticamente
impeccabile
di Chan. Molte
scene di azione
hanno la tensione
di una scazzottata
alla Bud Spencer,
e Chan quando
non e’
troppo supponente
riesce a dare
brillantezza
al suo personaggio.
L’intreccio
e’ debole
nel suo sviluppo,
ci si ricorda
che Fogg deve
fare una corsa
contro il
tempo, ma
non si dubita
mai della
sua riuscita,
ne’
ci si stupisce
di come risolva
le situazioni
piu’
complesse.
La storia,
che come dicevamo
e’ un
accavallarsi
di episodi,
e’ spesso
inconsistente
anche quando
avrebbe le
carte in regola
per fare infiammare
l’abbinata
humor-azione.
I produttori,
Lieberman
e Badalato,
hanno investito
110 milioni
di dollari
per dar vita
ad un progetto
fatto di ingredienti
dalla sicura
presa sul
grande pubblico
: un titolo
caro a chiunque,
paesaggi esotici,
cast popolare;
si ricorre
abbondantemente
al Cameo,
tra i tanti
vediamo l’ultima
apparizione
sugli schermi
del neo governatore
della California
Schwarzennegger,
in veste demenziale.
Un film d’intrattenimento
che fa ridere
e non annoia,
ma non fa
sognare. Neanche
i piu’
piccoli. Per
questo ci
si puo’
rifare con
una manciata
di Euro ed
un salto in
libreria;
dal 1872,
nonostante
l’avanzare
della tecnologia
ed il mondo
che ci pare
poco piu’
grande delle
dimensioni
del nostro
quartiere,
ci si emoziona
ancora sulle
pagine dell’originale
Il giro del
mondo in 80
giorni. (di
Christian
Cinetto) |