Caraibi,
a conti fatti
addirittura
meno costoso
di “regali”,
“addobbi”,
“inviti”
e “cenone”.
Come da copione
all’ultimo
momento sono
allertati
dal rientro
a casa della
figliuola,
accompagnata
per l’occasione
da un fidanzato
in odore di
nozze, per
giunta curioso
di vivere
un Natale
“tradizionale”
made in USA.
L’evento
vedrà
finalmente
coinvolti
gli abitanti
dell’intero
comprensorio,
inizialmente
sconcertati,
scandalizzati
e offesi per
il premeditato
disimpegno
della famiglia
Krank, a organizzare
tutti insieme
in poche ore
il consueto
festone del
24 dicembre
nella loro
villa. E’
fastidioso
non poter
riscontrare,
al di là
di una diffusa
piacevolezza,
almeno un
poco di verace
corrosività
in un prodotto
obbligato
e di massa.
Gli attori
offrono un
buon intrattenimento,
comunque,
peccato Dan
Aykroyd risulti
segregato
a momenti
puramente
funzionali
alla propria
maschera,
quella del
“tradizionalista”
convinto,
senza poter
emergere a
vero antagonista
e co-protagonista;
il film ne
avrebbe sicuramente
giovato soprattutto
nella scontatissima
esecuzione
della seconda
parte. Note
e curiosità:
Cast approvato,
come da prassi,
da Grisham.
Ambientato
in un quartiere
abbiente fuori
Chicago (di
cui si riconosce
la metropolitana
all’aperto,
la stessa
salvata da
Spidey in
Spiderman
2), il film
ha avuto grande
successo nei
sobborghi
d’America.
Tale quartiere
è stato
interamente
costruito
in California
per l’intera
logistica
del film,
lasciando
così
un vasto teatro
di posa ad
uso della
casa di produzione.
Visto il successo
il film è
in odore di
seguiti sulle
altre festività
statunitensi.
(di Marco
Raduini) |