Svegliarsi una mattina
di Settembre e sentirsi
dire che nostro figlio
non esiste; che la
creatura per la quale
abbiamo fatto tanti
sacrifici e che ci
ha riempito la vita
di gioia non è
mai esistita, se non
nella nostra testa.
Non può esserci
incubo peggiore per
un genitore. Il nuovo
lavoro diretto da
Joseph Ruben, 'The
Forgotten' racconta
del coraggio e della
forza di Telly (Julianne
Moore) di non dimenticare
il suo piccolo Sam,
anche di fronte ad
un mondo che non ne
reca più traccia.
Non una foto, non
un filmato, non un
vicino di casa che
si ricordi di lui.
Solo la sicurezza
della sua esistenza,
dettata da quel legame
speciale che unisce
un figlio con la propria
madre, un cordone
ombelicale che collega
le loro anime. Una
sicurezza che, seppur
vacilla, non viene
mai meno, soprattutto
nei momenti più
difficili. Peccato
che dopo un inizio
teso
e
coinvolgente,
con
una
grande
attenzione
per
gli
aspetti
psicologici
del
rapporto
madre-figlio
scomparso,
il film
scada
in una
specie
di x-file
di serie
b, rinunciando
agli
aspetti
più
interessanti
per
risolverli
banalmente
e affidandosi
ad una
serie
infinita
di colpi
di scena
(o presunti
tali).
In particolare,
i momenti
che
vorrebbero
sorprendere
e stupire
lo spettatore
si risolvono
in situazioni
grottesche
e involontariamente
de-
menziali,
facendo oltretutto
perdere di
vista il punto
di partenza
del film.
Peccato davvero,
perchè
c’erano
tutti gli
elementi per
realizzare
una bella
pellicola
di genere,
se ad un certo
punto Gerald
Di Pego, lo
sceneggiatore,
non avesse
preferito
farne un film
d’azione,
pieno di men
in black e
di effetti
speciali.
L’unica
figura che
riesce a rimanere
a galla è
quella di
Ash (un ottimo
Dominic West),
così
fragile e
in cerca di
espiare la
sua colpa,
da risultare
profondamente
umano, soprattutto
accanto alla
perfezione
di una Telly
che non commette
mai errori.
Nel complesso
resta un film
deludente
che, seppur
non privo
di idee interessanti,
non riesce
a tenersi
lontano dalle
soluzioni
semplicistiche
e fuori dal
mondo.