Prendi La squadra (il serial di Raitre) e trattala "male". Inserisci angoli rubati a Distretto di polizia (serial di Canale 5). Condisci con dialoghi, battute e situazioni (compresa guella dell'agente ucciso nei giorni d'attesa del trasferimento) strappati ai classfci americani ed ecco pronto per la visione Dentro la città, poliziesco italiano e non all'italiana, perché - come sottolineato - nel suo immaginario c'è tutto tranne che l'azione e la nozione di "cinema svelto" tipico dei gloriosi italopoliziotteschi anni 70. Non che sia necessariamente un problema: si capisce benissimo che il regista Andrea Costantini abbia - almeno nelle intenzioni - voglia di uscire dal seminato, di ricostruire la vita quotidiana di un commissariato di periferia romana con un'impronta demitizzata e neutralizzata degli aspetti, per l'appunto tradizionali.
 
  Purtroppo l'ambizione è annacquata da un copione zeppo di chiacchiere già sentite e distintivi consunti, di parole incise nella pietra dell'ovvio che, involontariamente, suonano come quelle delle parodie firmate Premiata Ditta. Il film lo si vedrebbe anche volentieri, fosse un episodio delle serie sopracitate. Anche perché il comparto attoriale crede fermamente nell'operazione (il più bravo è Rolando Ravello, il più esposto Luca Ward, doppiatore di gran voce e fisico scultoreo, star di Centovetrine ed Elisa di Rivombrosa). Vent'anni di telepolicedepartment hanno lasciato il segno.
 
 
   
Aldo Fittante (Film TV)
 
 
   
 
     
     

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