Si affronti con benevolenza
questa pellicola che
sulla carta nasce
foriera di sospetti
ma che sullo schermo
funziona e intrattiene
senza insopportabili
sbavature. Keanu Reeves,
in cerca di redenzione
da Neo, interpreta
John Constantine (personaggio
dei fumetti Hellblazer,
nato dalla fantasia
di Alan Moore) sorta
di esorcista metropolitano
dotato di disincantato
e sarcastico piglio
verso le questioni
umane, demoniache
e divine. Vive dannato
sulla terra col fastidioso
omaggio di scorgere
entrambe le fazioni
che sponsorizzano,
a seconda dell’appartenenza,
fioretti e azioni
malvage. Ma il libero
arbitrio vien prima
di tutto. I seguaci
indigeni, chiamati
sangue-misto, possono
suggerire e incitare
ma a scegliere, siam
sempre noi. Né
Dio né Satana
nulla possono se non
propagandarsi con
le proprie risorse
e contando sulla certezza
fondamentale,
dell’umana
corruttibilità.
Sangue
e pane
fresco
per
le due
superpotenze.
Nonostante
la politica
di distensione,
inframmezzata
da continue
lotte
sul
piano
terreno
dove
opera
Constantine,
il precario
equilibrio
si rompe.
Un angelo
efebico
(Tilda
Switon,
perfetta)
decide
di percorrere
la strada
del
Caos
lastricandola
delle
sue
buone
intenzioni
e un
demone
ribelle,
figlio
scontento
all’ombra
del
Padre Oscuro
e indiscusso,
creeranno
il disordine
ad hoc nel
quale s’inserisce
anche Angela
(Rachel Weisz,
occhio trasparente)
detective
dalla vista
paranormale
e dalla purezza
giusta. Morale
laica: né
demoni né
santi sono
superiori
alle ambizioni,
alle sofferenze
e alle lacerazioni
del cuore.
Morale umana:
il cancro
di vivere
germina da
dentro. Morale
religiosa:
non pervenuta.
Al di là
di ogni simbolismo
o rappresentazione
di qualunque
credo, si
mettano da
parte i (pre)giudizi
universali
e ci si goda
lo spettacolo
che, non par
vero, pur
facendo uso
di effetti
speciali non
ne abusa e
presentando
Lucifero in
abito bianco
stile Padrino,
fa ricordare
che le questioni
importanti
- semmai ce
ne fosse bisogno
- si regolano
sempre in
famiglia.
Amen.