Finalmente è
arrivato in Italia
"Breaking News"
a un anno di distanza
dal 57° Festival
di Cannes, vetrina
all'interno della
quale il film è
stato presentato fuori
concorso per la prima
volta. Diretto dal
regista Johnnie To,
che ha al suo attivo
già diverse
pellicole, esso è
l'occasione, per i
suoi ammiratori, di
seguire l'evoluzione
del suo stile e per
chi non lo conosce,
di apprezzarne le
capacità. In
questo caso, ad esempio,
di avere coniugato
l'azione con temi
d'attualità,
come l'invasione eccessiva
dei media nella vita
delle persone. Per
una volta si tenterà
di non subirne gli
effetti, ma di piegarli
all'esigenza della
polizia di Hong Kong,
umiliata da una banda
di rapinatori davanti
alle telecamere di
una troupe televisiva.
Un grave episodio
che rischia di minare
la fiducia dell'opinione
pubblica. Per fare
fronte a questa difficile
situazione viene
scelta
la linea
indicata
dall'ispettrice
anti-mafia
Rebecca
Fong
(Kelly
Chen),
convinta
che
l'azione
anti-crimine
debba
essere
supportata
dall'utilizzo
dei
media.
Si decide,
così,
di dotare
ogni
poliziotto
di una
telecamera
miniaturizzata
portatile,
per
consentire
la visione
in diretta
televisiva
delle
fasi
della
cattura.
Tale
iniziativa
è
considerata
subito
vincente,
per
aumentare
il prestigio
e il
potere
della
promotrice,
che
tenta
in
tutti i modi
di scalzare
l'altro ispettore
già
da tempo sulle
tracce dei
malviventi.
Questa vicenda
si svolge
all'interno
di un edificio
popoloso in
cui si sono
asserragliati
i rapinatori,
che la macchina
da presa segue
costantemente
all'interno
degli stretti
e lunghi corridoi,
caratteristici
dell'angusta
architettura
dello stabile.
Si evidenzia,
inoltre, lo
scontro tra
il metodo
tradizionalista
del gruppo
di poliziotti
capeggiati
dall'ispettore
Cheung (Nick
Cheung) e
le tecniche
dell'anti
mafia, messe
in ridicolo,
in alcune
fasi, dai
criminali
che si appropriano
delle potenzialità
dei sistemi
in rete, grazie
anche alle
capacità
di un ragazzo
preso in ostaggio,
di denunciare
la manipolazione
dei filmati
in cui le
forze dell'ordine
appaiono perdenti.
Nessuno dei
due metodi
risulterà
vincente,
ma solo coniungando
entrambi si
potranno ottenere
i risultati
sperati. Tenendo
sempre viva
l'attenzione
dello spettatore
con continui
colpi di scena
e qualche
tocco umoristico,
il regista
riesce a confezionare
un film godibile,
di cui bisogna
sottolineare
anche l'ottimo
commento musicale.