BASTARDO DENTRO
 

bastardo dentro recensione

 
Orfano di entrambi i genitori e costretto a passare disperatamente da un lavoretto all’altro, in quanto gli orecchioni gli hanno impedito di ottenere il prestigioso diploma di architetto, lo sfortunato Simon Variot non sa che la sua ragazza Carmen lo tradisce con Freddy, suo “migliore” amico, e, come se non bastasse, scorge su un muro di Parigi un poster raffigurante un enorme stadio prossimo alla costruzione: quello stadio a cui, durante gli anni di studio presso la scuola di architettura, ha lavorato duramente. E’ evidente che a rubargli il progetto non può essere stato altro che Vincent Porel, re dello sviluppo dell’immobiliare pubblico, il quale finisce accidentalmente per investirlo, con l’automobile, spedendolo nell’aldilà. Infine, il povero Variot si scopre pure reincarnato nel corpo del figlioletto ap-  
 
pena nato del suo assassino. Quale migliore occasione per ottenere la tanto desiderata vendetta? Prendete lo statunitense "Senti chi parla" e, sostituite la voce di Paolo Villaggio, almeno per quanto riguarda la versione italiana, con quella di Aldo Baglio (meglio conosciuto come componente del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo), aggiungete ambientazione e personaggi alla "Tre uomini e una culla" (1985) di Coline Serreau, condendo il tutto con una trama da thriller soprannaturale. Dovreste ottenere "Mauvais esprit", rititolato per la distribuzione italiana "Bastardo dentro", terzo lungometraggio del francese Patrick Alessandrin, il quale ha dichiarato: “Trovavo interessante il punto di vista di un bebé sul mondo
che lo circonda. Avevo voglia di affrontare l’idea ricevuta che un bimbo sia sempre innocente e gentile, per forza… gentile. Tutte le reazioni che i bambini hanno nei confronti di questo nuovo universo sono molto più perverse di quanto ci si immagini. Trovavo piuttosto divertente mostrare che quando i nostri bambini fanno una marachella non sono sempre animati dalle migliori intenzioni. Quando un bimbo piange non ha necessariamente fame, forse ha molto semplicemente voglia di svegliare suo padre! Mi è piaciuta anche l’idea che questo bebé fosse animato da uno spirito di vendetta. Tutto ciò mi è sembrato un’idea veramente accattivante e moderna”. Purtroppo, ci troviamo invece dinanzi a novanta insostenibili minuti, interpretati, tra gli altri, da Thierry Lhermitte (Il club delle promesse) e Ophélie Winter (Uomini e donne, istruzioni per l’uso), infarciti di porcherie varie, tra fiotti di vomito in pieno volto che farebbero invidia alla Linda Blair de "L’esorcista" e perfino una fellatio, fortunatamente non mostrata, eseguita da una donna anziana, oltre ad una geniale (???) colonna sonora eseguita a suon di ruttini (!!!). In conclusione, in mezzo a questo vero e proprio festival del cattivo gusto, non rimane altro da fare che ascoltare le simpatiche battute in siculo di mister Baglio, le quali, uscendo dalla bocca di un bimbo di pochi mesi, assumono un effetto ancor più esilarante. Allora, tanto vale ripescare in dvd titoli come "Tre uomini e una gamba" o "Chiedimi se sono felice".

(di Francesco Lomuscio)

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