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FREAKS |
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Scopo di
questa rubrica è analizzare i
grandi CAPOLAVORI del
'900 e quindi di IERI. Contestualizzarli
ad OGGI per capire se la prova del TEMPO
li ha resi ETERNI o superati. Verranno
presi in esame solo opere che all'epoca
venivano considerati CAPOLAVORI
per capire, analizzando il contenuto
e la forma, gli aspetti che li hanno
resi tali da essere, circoscritti al
loro TEMPO per ovvi motivi sociali o,
ETERNI anche OGGI e DOMANI. |
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Nell'accampamento dove risiede la compagnia di un circo, un nano (Earles, difficile trovare le parole per commentare una delle recitazioni più intense e strazianti che la storia del cinema ricordi, in cui l'attore - un nano che Browning aveva incontrato nella sua esperienza circense - riesce a mescolare insieme
fragilità e dignità, orgoglio e sensibilità) viene
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ingannato e imbrogliato dalla bella Cleopatra e dall'arrogante Ercole. Gli altri componenti della compagnia, in maggioranza "Freaks" (deformi o affetti da anomalie) si uniscono contro la coppia di prevaricatori per fare giustizia. Cinema di serie B che si erge a capolavoro. Immagini disturbanti e scene di vita strazianti, così i freaks di Browning assestano un colpo allo stomaco molle della morale borghese, alla sua altezzosità e al suo perbenismo, sconquassato da una grottesca diversità che non ha nulla di ricattatorio, osceno o patetico, ma conserva tutta la dignità degli outsiders e grida il loro diritto a
vivere. Le deformità e le deformazioni dell'aspetto e quelle del cuore si ergono, in tutta la loro poeticità, a protagoniste di una storia triste e semplice, illuminante e malinconica. Browning - "maestro
dell'anomalo" - racconta il dramma dei «mostri», dei diversi, così detti freaks , ispirandosi alla tematica del Frankenstein, ma superandola attraverso una radicale e |
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rivoluzionaria scelta per l'estremo bizzarro della realtà: inscenando una vicenda drammatica e dai risvolti atropo-sociologici, il regista americano rappresenta e fa recitare creature reali (con un'importante distinguo rispetto alle precedenti scelte
rappresentative dei mostri, tutte di fantasia), per quanto inimmaginabili, disturbanti alla vista, eppure più umane dei «normali»; la loro diversità e la consapevolezza di una condizione di emarginazione |
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sviluppano una solidarietà tra «ultimi», che unisce e rende forti contro le avversità. La filosofia dei freaks è fatta di umiltà e fraternità e la loro apparente «mostruosità» agisce come un'anamorfosi catottrica inversa che riflette la crudeltà egoista di chi si erge a creatura superiore sulla base di un'apparente superiorità estetica. Da molti considerato erroneamente un horror , "Freaks" è uno splendido ed originalissimo mèlo , che colpisce allo stomaco e al cuore e, grazie alla splendida recitazione dei due Earls (che sembrano bambini indifesi, ma mostrano i segni del soffrire come degli adulti), commuove
profondamente; nondimeno, il capolavoro di Browning è altresì leggibile come una riflessione lucida e amara - benché non priva di speranza - sulle dinamiche sociali e sui rapporti di forza che si sviluppano nella collettività. Ciò lo rende ancora attuale, come manifesto della solidarietà, contro individualismo ed egoismo. Realizzato con pochi soldi, ma impreziosito da una grande tecnica di regia, visibile nella splendida fotografia e nei virtuosismi della macchina da presa, del regista americano (che pure aveva cominciato come «tutto-fare» in un circo), il film fu girato a cominciare dalla fine di ottobre del 1931 negli studi della MGM che si riempì di bizzarri personaggi: gemelle siamesi, uomini privi di arti, donne barbute, ragazze dalla testa a punta, ermafroditi. Nei primi giorni del gennaio del 1932 vennero organizzate alcune anteprime del film a San Diego, ma la reazione del pubblico fu durissima e pochi spettatori riuscivano ad arrivare sino al termine della pellicola. Da qui la decisione di apportare dei tagli consistenti al film: da un originale di novanta minuti si passò a poco più di un'ora, ma il film si rivelò un disastro completo al botteghino. Il pubblico delle grandi metropoli lo rifiutò in pieno e i giornali ingaggiarono una campagna denigratoria nei confronti di Browning. Anche la critica si scagliò contro la pellicola, salvo rivalutarla molti anni in seguito. Ma " Freaks " è un gioiello assoluto, di rara intensità e dotato di grande potenza morale, da vedere e rivedere.
Lo era IERI,
lo è OGGI
e lo sarà
DOMANI.
(di Dario
Bevilacqua )
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Riepilogo
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