La recensione del film Cloro

CLORO - RECENSIONE

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di Luisa Pagani

[Cloro recensione] - Selezionato al Sudance Film Festival 2015 e alla Berinale 2015, Cloro è l'opera prima del regista italiano Lamberto Sanfelice già regista di "Il Fischietto" cortometraggio finanziato dal MiBAC. Incuriosito dallo scoprire la storia che si celava dietro alla figura di una giovane ragazza che nei pressi di una stazione sciistica (senza però alcuna attrezzatura che potesse far intendere che i due fossero in vacanza) strattona per il colletto il fratellino verso la fermata dell'autobus. Questo l'incipit che ha portato alla realizzazione del lungometraggio incentrato sulla storia di Jenny, ragazza diciassettenne che non avendo più la madre e avendo un padre malato di depressione (avendo perso il lavoro e con questo anche la casa) si trova a crescere e ad entrare nel mondo adulto troppo in fretta. Jenny è stimolata verso il futuro dal suo sogno di diventare campionessa di nuoto sincronizzato che rimarrà la sua linea guida e il suo traguardo per il quale accetterà dei compromessi durante questo periodo in cui sarà costantemente messa alla prova e in cui crescerà in quanto persona. Il linguaggio principale utilizzato da Sanfelice risulta essere la camera a mano. Spesso la macchina da presa sembra soffermarsi su dei frame andando a sottolineare momenti in cui ci sembra di rimanere incantati attraverso quello che potrebbe essere lo sguardo di chi ancora giovane deve ancora elaborare alcune situazioni. Dalla spiaggia di Roma, Ostia la famiglia si trasferisce in Abruzzo presso una stazione sciistica non molto frequentata in cui Jenny si trova a rapportarsi con situazioni che non lasciano al suo autentico essere, la possibilità di esprimersi. La vicenda di una famiglia sgretolata, di una situazione difficile, ricorrente come non mai in epoca contemporanea. Una realtà raccontata con molta semplcità. Il film cerca di trasmettere allo spettatore una situazione in cui i personaggi affrontano la realtà al cospetto di situazioni estreme quanto improvvise. (La recensione del film "Cloro" è di Luisa Pagani)
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