Trama
8 1/2 di Federico Fellini
Guido (Mastroianni), un regista di successo, dovrebbe iniziare un nuovo film, ma si accorge di aver perso l'ispirazione: è vuoto dentro e il suo lavoro non procede. È anche diviso fra l'amore borghese della moglie (Aimée) e l'amante (Milo), sensuale e positiva. Nella cornice irreale di una stazione termale, la sua fantasia deteriorata si mescola con la realtà, il passato con il presente. Ripercorre molti avvenimenti della sua vita: la casa dell'infanzia, la scoperta della sessualità femminile, la repressione nel collegio cattolico. E poi ancora, incubi, sogni megalomani, desideri di fuga, il mondo disordinato del
cinema, attrici e intellettuali petulanti. La scena finale si svolge sul set del film che
dovrebbe iniziare, con musica da circo e passerella dei personaggi.
Idea Centrale
Fellini narra la sua crisi esistenziale e creativa: un tunnel oscuro, un incubo da cui bisogna uscire.
Analisi
I vari elementi che compongono il film si allineano davanti a noi senza un ordine apparente e il racconto ferma una tensione psicologica, colta nel suo dipanarsi, come una seduta psicanalitica, determinando l'unità di fondo di tutta l'opera. È un'autobiografia immaginaria, che cerca di andare in fondo ai temi dell'Arte, della Memoria, della Morte. In assoluto il miglior film di Fellini e il suo testamento spirituale ed estetico.
Note e curiosità
Oscar per i costumi e come miglior film straniero. Il cardinale decrepito, interrogato dal protagonista, risponde: "Chi ha detto che si viene al mondo per essere felici?". (Da "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)